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A Terni, nel rione Sant'Agnese, si svolge la vita della famiglia operaia di Mario Giorgini. Raccontati nel testo sono gli anni in cui il Partito fascista si afferma e si trasforma in regime. Di questo regime il padre sarà una delle numerose vittime, circostanza che imporrà a Mario di assumersi responsabilità da adulto. Inizia così il suo percorso da lavoratore precoce, prima in piccole realtà locali e poi come fattorino a Palazzo Mazzancolli, sede del Partito fascista, fino all'assunzione come operaio alle Acciaierie. Con la scoperta della politica e dei suoi misfatti negli anni di Palazzo Mazzancolli (1933-36) e della durezza del lavoro in fabbrica (1936-40), si spende l'adolescenza di Mario e la sua prima giovinezza. Il 14 novembre 1940, un mese dopo il suo ventesimo compleanno, parte, militare di leva, per quella guerra che sarà chiamato a combattere fino alla sua conclusione. Fino al 15 ottobre 1943 è in Marina come artificiere, nella polveriera di Buffoluto. Arruolatosi volontario, dopo un durissimo addestramento, entra a far parte del reparto «Fucilieri di Marina, inquadrati nel battaglione Bafile del reggimento San Marco» e partecipa così alla guerra di liberazione...